La Pentecoste è, dopo la Pasqua, forse una delle festività più importanti per la Chiesa cattolica. Essa celebra la discesa dello Spirito Santo, terza persona della Santissima Trinità, avvenuta dopo la Resurrezione di Gesù e in un certo senso la nascita stessa della Chiesa.
In origine coincideva con la festa ebraica della Shavout, una sorta di celebrazione e di ringraziamento con cui si festeggiava il raccolto nel periodo seguente la Pasqua. Gli ebrei in questa ricorrenza ringraziavano Dio per i frutti che la terra aveva donato loro. In un secondo tempo, divenne anche la ricorrenza in cui si celebrava la consegna delle Tavole della Legge a Mosè sul Monte Sinai.
Oggi i cattolici festeggiano la Pentecoste 50 giorni dopo Pasqua. Il ricordo della festività ebraica rimane, soprattutto per quanto riguarda l’atteggiamento di ringraziamento con cui i fedeli si rivolgono a Dio. Anche nel caso della Pentecoste cristiana, infatti, si parla di un grande e prezioso dono che Dio ha voluto fare alla sua gente, ovvero la Grazia dello Spirito Santo. Nel secondo capitolo degli Atti degli Apostoli si racconta di come Maria e gli apostoli si fossero riuniti per festeggiare la Pentecoste con un consueto pellegrinaggio a Gerusalemme, e come loro molti ebrei. Lo Spirito Santo discese su di loro in forma di un rombo dal cielo e di lingue di fuoco, che lambirono ciascuno di loro. Da quel momento essi sarebbero stati in grado di parlare qualsiasi lingua.
Le qualità salvifiche e di santificazione dello Spirito Santo assumono un significato di unificazione e ispirazione per gli apostoli, che dopo questo incontro miracoloso sentono di dover iniziare la loro missione ecumenica e, a tutti gli effetti, di creazione della Chiesa. Prima di questo episodio lo Spirito Santo non era stato descritto come persona divina. Solo nel Nuovo Testamento, a una visione della Spirito di Dio come forza impersonale che plasma le sorti dell’universo, si affianca il culto della sua personalità: lo Spirito Santo diventa una personificazione dell’amore di Dio, della sua volontà consolatoria nei confronti dei suoi figli, dell’infinita saggezza con cui ammaestra i discepoli di Gesù affinché si facciano promotori di verità e salvezza tra gli uomini. Esso viene spesso raffigurato come una colomba bianca, o appunto come le lingue di fiamma che avrebbero toccato Maria e gli Apostoli.
Lo Spirito Santo infonde in coloro i quali ne sono investiti molteplici doni: sapienza, intelletto, consiglio, fortezza, scienza, pietà e timore di Dio. Tutti i fedeli ne sono beneficiati, tramite il Battesimo prima e la Cresima poi. La Pentecoste è una festa che coinvolge tutti i fedeli e soprattutto le loro famiglie, avvolte dalla grazia dello Spirito Santo e rese più unite e forti contro le avversità di ogni giorno.