Icona antica "Dodici grandi feste" Mstjora XIX secolo
Icona antica russa "dodici grandi feste dell'anno liturgico".
L'icona è della scuola di Mstjora, caratteristica per il colore di sfondo blu utilizzato solo da questa scuola. Icona risalente alla metà dell'Ottocento. E' dipinta con la tecnica della tempera ad uovo su legno e levkas.
Le chiese di tradizione bizantina raggruppano sotto l'espressione "dodici grandi feste" (dodekaorton) le principali solennità liturgiche dell'anno, in cui si commemorano gli eventi che costutuiscono l'annuncio della fed...
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Informazioni e Caratteristiche
Icona antica russa "dodici grandi feste dell'anno liturgico".
L'icona è della scuola di Mstjora, caratteristica per il colore di sfondo blu utilizzato solo da questa scuola. Icona risalente alla metà dell'Ottocento. E' dipinta con la tecnica della tempera ad uovo su legno e levkas.
Le chiese di tradizione bizantina raggruppano sotto l'espressione "dodici grandi feste" (dodekaorton) le principali solennità liturgiche dell'anno, in cui si commemorano gli eventi che costutuiscono l'annuncio della fede della Chiesa. Le loro rappresentazioni iconografiche sono sempre davanti agli occhi dei fedeli, post, come una permanente catechesi liturgico-bibilica, nella prima fila dell'iconostasi. Alcune di queste feste sono celebrate a data fissa: Natività di maria (8 settembre), Esaltazione della Croce (14 settembre), Presentazione di Maria al tempio (21 novembre), Natale (25 dicembre), Battesimo/Epifania (6 gennaio), Presentazione di Gesù al tempio (2 febbraio), Annunciazione (25 marzo), Trasfigurazione (6 agosto), Dormizione (15 agosto). Altre tre invece sono legate al ciclo mobile che ha il suo centro nella Pasqua di Risurrezione, l'ingresso di Gesù a Gerusalemme (Domenica delle Palme ed inizio della settimana santa), l'Ascensione e la Pentecoste. A partire dal XVIII secolo, soprattutto in Russia, si sono sviluppati alcuni schemi iconografici che raggruppavano in un'unica rappresentazione il ciclo delle dodici feste, facendolo ruotare attorno alla raffigurazione della Pasqua (la quale non viene inserita in un computo, ma, in quanto "madre di tutte le feste", ne è quasi sintesi e compimento). In queste composizioni, dunque, acquista grande risalto la scena centrale, nella quale si ragguppano vari elementi che traducono il messaggio teologico biblico della Pasqua: la discesa agli inferi di Cristo, la processione dei Beati in paradiso (sulla cui porta sta il buon ladrone), la Risurrezione di Cristo dal Santo Sepolcro, l'apparizione al Lago di Tiberiade.
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