“Che Dio ci dia il Coraggio delle Donne”. Prendiamo in esame dieci donne che hanno saputo rivoluzionare la Chiesa e il mondo riusciremo a comprendere meglio l’importanza delle donne nella religione cristiana. Un bel pensiero in vista del mese mariano.
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Esistono molti pregiudizi riguardo al modo in cui vengono trattate le donne nella religione cristiana. Soprattutto se guardiamo alla storia, è facile cadere in equivoco. Beninteso, ci sono stati momenti difficili, e sarebbe falso ammettere che uomini e donne in seno alla chiesa abbiano goduto di pari diritti e doveri. Del resto, nemmeno oggi si può fare una simile affermazione. Papa Francesco insiste costantemente sulla necessità di dare alle donne maggiori poteri e ruoli di responsabilità nella Chiesa. Per sua volontà è stata istituita una commissione che dibatte riguardo il diaconato femminile. E poi c’è il suo riconoscimento quotidiano alle donne che svolgono ogni giorno funzioni importantissime nella società, non solo le donne medico e le infermiere, che oggi più che mai combattono in prima linea per il bene comune, ma anche le madri, che vegliano sulla sicurezza dei figli e proteggono la famiglia, la mantengono unita.
E tuttavia la strada da fare è ancora lunga.
Anche negare il valore e l’importanza delle donne nella storia della Chiesa sarebbe altrettanto falso. E non solo perché la natura stessa delle donne, la sensibilità e l’intelligenza di cui sono dotate, diverse da quelle maschili, per molti versi, ma non per questo di minor valore, le rendono particolarmente portate ad accogliere il messaggio cristiano, a viverlo con intensità.
Ma la sottomissione delle donne nella religione cristiana è un fatto storico e sociale innegabile. Se San Paolo affermava: “Voglio però che sappiate che di ogni uomo il capo è Cristo, e capo della donna è l’uomo” (1 Corinzi 11,3), nello stesso tempo ribadiva la necessità che le donne fossero tranquille, sottomesse, dedite alla cura della casa e dell’uomo. Anzi, per molti versi possiamo considerarlo uno dei maggiori osteggiatori del diritto delle donne in ambito cristiano, ma non fu certo il solo.
Perché questo?
L’obbligo al silenzio e alla sottomissione delle donne nella religione cristiana risale alla Genesi. Se è vero che nel primo racconto della Creazione uomo e donna venivano creati insieme, entrambi a immagine e somiglianza di Dio, il secondo racconto, quello in cui la donna viene creata da una costola d’Adamo, ebbe maggior fortuna e determinò fin dall’inizio il ruolo secondario della donna. Poi il Peccato originale, perpetrato da Eva, fece il resto per giustificare l’assoggettamento, perfino la colpevolizzazione, del genere femminile.
La storia di Adamo ed Eva
Chi non conosce la storia di Adamo ed Eva, il primo uomo e la prima donna? Ma siamo poi così sicuri di conoscerla davvero?
E tuttavia perfino in seno alla società ebraica, profondamente patriarcale e maschilista (basti pensare che una delle benedizioni ebraiche del mattino, che si recitano al risveglio, dice: “Benedetto tu o Signore Nostro D. Re del mondo che non mi hai fatto donna”), non sono mancate figure di donne coraggiose e tenute in grande considerazione anche sul piano spirituale. Inoltre il Talmud, il libro che raccoglie i detti dei rabbini, recita: “State molto attenti a far piangere una donna, che poi Dio conta le sue lacrime! La donna è uscita dalla costola dell’uomo, non dai piedi perché dovesse essere pestata, non dalla testa per essere superiore, ma dal fianco per essere uguale. Un po’ più in basso del braccio per essere protetta, e dal lato del cuore per essere Amata.”
Atteggiamenti controversi, perfino contraddittori, ma dobbiamo sempre considerare il contesto storico, politico e sociale.
La vera certezza è che molto è cambiato nei confronti delle donne nella religione cristiana grazie a Gesù. Lui si dimostrò sempre vicino alle donne, arrivando a trattarle come pari, apprezzando la loro presenza al suo fianco. Le protesse, le benedisse, le amò al punto da scegliere di manifestarsi a due donne per prime, dopo la sua Resurrezione. Un atteggiamento a dir poco rivoluzionario, in un mondo ben lungi dal riconoscere pari dignità ai due sessi! Ma nonostante l’esempio di Gesù, le donne continuarono a non avere vita facile all’interno del dibattito religioso e della storia della cristianità.
Veniamo così alle donne cristiane che cambiarono la Chiesa e il mondo. Il fatto che siano state capaci di farlo nonostante il ruolo subalterno e l’atteggiamento spesso ostile di molti uomini rende le loro imprese ancora più incredibili e di valore! Vediamole insieme.
Maria Madre di Gesù
La Vergine Maria non necessita certo di presentazioni. E tuttavia non è ancora stato detto e scritto abbastanza su questa donna straordinaria, simbolo e incarnazione della speranza della Chiesa.
Lei per prima accolse Dio in sé, e lo fece per libera scelta, accettando il destino che era stato stabilito per lei e per Suo Figlio. Un atto di fede, ma anche un gesto rivoluzionario. Maria non si limitò a sottomettersi alla volontà di Dio. Fu Suo strumento e partecipò attivamente alla parabola umana di Cristo, senza mai abbandonarlo, senza mai smettere di credere in Lui, perfino quando gli Apostoli dubitavano o avevano troppa paura per farlo. Da Betlemme fin sotto la Croce, Maria è rimasta accanto a Gesù, ha vissuto sulla propria pelle, nel proprio cuore, il Suo tormento, il Suo dolore.
Questo fa di lei la Madre di tutte le Madri, e ancora oggi questo rimane il suo ruolo, avvicinare gli uomini a Dio, intercedere per loro, asciugare le loro lacrime e offrire loro il conforto che solo l’abbraccio e l’amore incondizionato di una mamma può offrire.
Santa Ildegarda di Bingen
Suora benedettina di origini tedesche, Santa Ildegarda visse alla fine del XII secolo. Nel Medioevo la condizione della donna non era certo emancipata, eppure Ildegarda riuscì, in virtù dei suoi eccezionali talenti, a farsi apprezzare dai contemporanei al punto che uomini di chiesa e non solo compivano lunghi viaggi per poter ascoltare il suo consiglio. Perfino Federico Barbarossa dovette darle ascolto. Non fu solo una mistica di comprovata spiritualità, fin da bambina visitata di visioni che non la lasceranno mai. Dotata di innumerevoli doti, seppe mettere a frutto il suo intelletto in molti modi, nella scienza come nella letteratura, perfino nella musica. Era inoltre una capace erborista, guaritrice e naturalista. Non è un caso se Papa Benedetto XVI nel 2012 l’ha dichiarata, prima donna nella storia, Dottore della Chiesa. Le sue posizioni la misero spesso in contrasto con membri eminenti del Clero, ma Ildegarda seppe sostenere la propria posizione con forza e determinazione, e lasciò un retaggio non solo religioso, ma culturale, inarrivabile.
Santa Caterina da Siena
Di origini umili, Santa Caterina imparò da sola a leggere e scrivere, tanto da divenire una teologa e filosofa di grande prestigio, oltre che una delle mistiche visionarie più famose della storia. Fu al centro della grande crisi politica e religiosa che si abbatté sulla Chiesa a cavallo della metà del 1300, quando la sede del papato venne spostata ad Avignone. Anzi, uno degli obiettivi che la Santa perseguì per tutta la vita fu proprio quello di riportare il Papa a Roma. Ci riuscì, ma non poté evitare lo Scisma d’Occidente. Oltre che per le sue visioni, è ricordata per la sua dedizioni ai poveri e ai bisognosi, e per il fitto epistolario da lei intrattenuto con grandi uomini del suo tempo, che a lei si rivolgevano in cerca di consiglio e conforto.
Santa Caterina da Siena: patrona d’Italia
Santa Caterina da Siena, da donna del popolo a consigliera di Papi e principi. Coraggiosa, saggia, e totalmente devota a Cristo…
Giovanna D’Arco
Tra i santi e beati Giovanna d’Arco è forse l’unica a essere ricordata, oltre che per la sua forza spirituale, per aver impugnato la spada in nome della fede. Di certo è l’unica donna… Patrona di Francia, sebbene fosse solo una contadina ignorante seppe guidare il suo paese alla vittoria contro gli inglesi nella Guerra dei Cent’anni. Proprio a questi ultimi venne poi venduta, processata per eresia e bruciata viva in un processo in seguito giudicato nullo. Aveva solo diciannove anni.
Fin da bambina sosteneva di ricevere visite e messaggi da Dio e dai santi. Il suo carisma e la sua forza erano tali che, messa al comando dell’esercito francese, seppe contagiare tutti i comandanti, spronandoli a combattere per il paese e per Dio.
Santa Teresa d’Avila
Anche lei, come Ildegarda, è annoverata tra i dottori della Chiesa. Una delle figure più importanti della Riforma cattolica, fu autrice di testi ancora oggi considerati alla base della letteratura spirituale moderna. Fondò l’ordine delle monache e dei frati Carmelitani Scalzi. Il suo pensiero mistico è incentrato nel rapporto profondo tra Dio e l’uomo, che può essere sublimato tramite vari livelli di meditazione e preghiera, fino a giungere all’estasi mistica, che trasforma completamente l’esistenza umana. In un’epoca in cui alle donne non era consentito parlare in pubblico di temi religiosi, studiare teologia o commentare le Sacre Scritture, il coraggio di Santa Teresa nel dichiarare visioni e estasi mistiche ci dà una misura della sua forza spirituale.
Santa Rosa da Lima
Religiosa appartenente al terz’ordine domenicano, Rosa di Santa Maria visse nel 1600 in Perù, paese di cui oggi è la santa patrona. Devota alla Madonna del Rosario, ambiva al modello spirituale fornito da Santa Caterina da Siena. Anch’ella dedicò i propri sforzi ai poveri e ai malati. Ricevute le nozze mistiche, condusse una vita ascetica, tra penitenze, digiuni e autoflagellazioni, ricevendo visioni e compiendo già in vita miracoli sorprendenti. Si impegnò molto nell’assistenza e nella conversione delle popolazioni indigene. Fu oggetto di grande venerazione popolare e per questo beatificata presto.
Santa Teresa di Lisieux
Mistica francese e santa della Chiesa cattolica vissuta nella seconda metà dell’800, Santa Teresa fu definita da Pio X “La più grande santa dei tempi moderni”. Patrona di Francia, dei missionari e terza donna proclamata Dottore della chiesa dopo Santa Caterina da Siena e Santa Teresa d’Avila, ha introdotto nei suoi scritti un concetto di spiritualità del tutto nuovo: la teologia della “piccola via”. Teresa sostiene la lotta quotidiana e personale che dovrebbe animare ciascuno di noi per ascendere alla santità, con un ardore e una spontaneità incrollabili. Un’anima splendente, Teresa, visse una vita all’insegna della sofferenza fisica e spirituale, ma non per questo si lasciò spezzare. “Dio mio, io ti amo” furono le sue ultime parole. Per sua stessa amissione, morendo appena ventiquattrenne, lei entrava nella vera vita.
Santa Teresa Benedetta della Croce
Proclamata compatrona d’Europa da Giovanni Paolo II, Santa Teresa Benedetta della Croce fu monaca, filosofa e mistica tedesca. Di origine ebraica, il suo nome era Edith Stein, e morì ad Auschwitz-Birkenau. Sebbene la sua conversione sia stata tardiva, dopo lunghi anni di ateismo, come Carmelitana Scalza ella seppe esprimere una spiritualità profonda e drammatica, attraverso le sue opere e i suoi scritti. Da atea si dedicò all’attività politica, impegnandosi per il diritto di voto alle donne e il riconoscimento del lavoro femminile. Da religiosa non rinunciò mai a difendere i propri ideali spirituali e si oppose strenuamente al Nazismo. La sua parabola umana, culturale e religiosa esprime tutto il dramma dell’umanità attraverso l’orrore della guerra.
Santa Gianna Beretta Molla
Pediatra italiana morta nel 1962, scelse di morire a causa di un tumore all’utero, per non uccidere la quarta figlia che portava in grembo. Oggetto di grande amore e venerazione, venne canonizzata nel 2004 da Giovanni Paolo II.
Madre Teresa di Calcutta
A lei abbiamo dedicato un articolo precedente, perché poche persone possono eguagliare il suo esempio di carità e totale devozione a Dio e agli uomini. Madre Teresa trascorse tutta la propria esistenza dedicandosi agli ultimi tra gli ultimi, sacrificando ogni cosa al benessere di chi sembrava essere stato dimenticato da tutti. Una piccola donna, una piccola suora, che col suo immenso cuore, con la sua misericordia sconfinata, ha saputo parlare ai cuori dei potenti, rivendicando il diritto alla salute e alla felicità di chi era stato privato di tutto. Costringendo il mondo a ricordarsi dei suoi figli più sfortunati.
Madre Teresa simbolo di carità
Un nuovo anno è iniziato. Tempo di bilanci e buoni propositi. E se il nostro proposito più importante e sincero fosse la carità verso gli altri?